domenica 19 maggio 2013

Francesco De Gregori I°, Papa. Riflessione postuma sui concetti di “oro” e di “ferraglia”


Nessun dubbio, specie dopo il concerto. Anche il nome giusto. Autorevolezza, riconoscibilità, esperienza, credibilità, sapienza (musicale), esempio, guida. Un papa moderno ma antico, anche se nerovestito e con bombetta, invece che bianco e con “saturno”. Un papa amico, un papamaestro. Povero no, certo popolare e amatissimo. Che ovviamente va in piazze stadi spianate arene e teatri, però fa pure dischi “che passati sulla testa fanno ricrescere i capelli”! L’unico “Generale”. Proprietario di una “gioielleria di canzoni”, con le porte sempre aperte. Eppur modesto, signorile: ”Guarda che non sono io”. Nessun “falso movimento”: eppur sempre “sulla strada”, “a passo d’uomo”, vicino a tutti. Lontano dalle mode, anzi pieno di classe e stile, direi da “belle époque”. E finalmente un papaitaliano di Roma, che quando canta “Viva l’Italia” sa davvero turbarti l’anima e farti incazzare, te tapino sfregiato e derubato, preso a tradimento, assassinato dai giornali e dal cemento, dimenticato, disperato, innamorato, metà dovere e metà fortuna… nudo come sempre, che con gli occhi aperti nella notte triste e scura [tuttavia] resisti… Un papa buono, semplice ed educato, che perfino “si scusa del ritardo” [15 minuti], come se fosse dipeso da lui lo stupido inceppo della stampa dei biglietti. Un papacomprensivo e tollerante, che non s’infastidisce più (come qualche anno fa anche da queste parti) se mitragliato con tablet e telefonini; che non ti morde se disturbato o peggio pressato mentre “lavora”. Anzi quasi ti benedice. Non si sarà arrabbiato neanche all’ingresso dell’orrido Panettone, dovendo passare e magari parcheggiare sotto le sterminate ferraglie zincate di pannelli solari. Terribili pezzi di ferro, peggio di pezzi di diossina. Pericolosi anche per la libertà mentale. Avrà solo pensato - poi ce l’ha pure cantato - “Ognuno è vittima e assassino”, “Ognuno è fabbro della sua sconfitta”… Certo, che se coprissero con pannelli solari tutta Piazza San Pietro (sì che può succedere), il suo Buonanotte fiorellino, per l’occasione magistralmente arrangiata a marcia di guerra, non sarebbe più l’affettuoso valzer che adoriamo…e addio santità per Francesco De Gregori…


Pier Giorgio Camaioni

Nessun commento:

Posta un commento